Monte Rosa visto dalla bici pedalando tra Rosate e Fallavecchia. 23 maggio 2013 alle 7:16.

La Campionissima e il campione con 75 primavere

La squadra Gios Torino al completo.

Foto di Elisa Romano

Foto di Elisa Romano

Romano Avi 75 primavere.
Questo arzillo signore me lo sono ritrovato davanti sull'ultima salita del percorso 
lungo. Sbuffava come una locomotiva a vapore, a ritmo costante, in rigoroso
silenzio e a ruota ho fatto fatica a stargli dietro.Quando siamo arrivati sul crinale 
ci siamo fermati e guardati scoppiando in una reciproca risata:
"non potevo mollare, avevo Venturelli alle costole".

foto Alessio Stefano Berti

Foto di Elisa Romano

Foto di Elisa Romano

Foto di Elisa Romano

Si torna a casa, in Alfa Romeo Giulia con bici anni 70 cicli Sala (Macherio).

THIS MUST BE THE PLACE (piazza Fausto e Serse Coppi)

DOVE OTTO TUBI DIVENTANO UN TELAIO / THE PLACE WHERE 8 TUBES BECAME A TRACK

NOGUCHI (Long Island City, Friday May 10)

 

 

 

 

Isamu Noguchi (1904–1988) was one of the twentieth century’s most important and critically acclaimed sculptors.  Through a lifetime of artistic experimentation, he created sculptures, gardens, furniture and lighting designs, ceramics, architecture, and set designs.  His work, at once subtle and bold, traditional and modern, set a new standard for the reintegration of the arts.Noguchi, an internationalist, traveled extensively throughout his life.  (In his later years he maintained studios both in Japan and New York.)  He discovered the impact of large-scale public works in Mexico, earthy ceramics and tranquil gardens in Japan, subtle ink-brush techniques in China, and the purity of marble in Italy.  He incorporated all of these impressions into his work, which utilized a wide range of materials, including stainless steel, marble, cast iron, balsawood, bronze, sheet aluminum, basalt, granite, and water.  

For more info: http://www.noguchi.org/museum

60 ANNI E UNA STORIA LEGNANO

Nel 1952 era il meglio che la tecnologia ciclistica potesse offrire, fu guidata per qualche tempo da una giovane promessa del ciclismo, poi negli anni 60 si adattò e fu convertita per l 'utilizzo cittadino. Dimenticata in seguito in un luogo non luogo, al buio per decine e decine di anni. Nel 2012 fu ritrovata, e dopo mesi di amorevoli cure il verde oliva cangiante ora è tornato a risplendere alla luce e la catena a scorrere frusciante.

 

Legnano Mod. Roma 1952  telaio matricola CZ 8745

Tubi acciaio  Reynolds spinati su congiunzioni

Campagnolo Gran Sport Extra 1952 con manettini end bar in bronzo

Guarnitura doppia corona "inchiodata" 47/50

Ruota libera 5V Regina 15/23

Freni Universal Brev. 361666

Mozzi Campagnolo/Legnano

Pedali super leggeri Legnano

Manubrio e pipa Cinelli/Legnano

Portaborracce REG

Sella Brooks

Cerchi Nisi

Gabbiette Milremo

Nastro Manubrio Gaslo

Ph Emanuele Biondi