Bianco

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COS'È IL CLAN

Si sono viste biciclette lasciarsi morire sulla tomba del padrone. Man sah Fahrräder, die sich auf dem Grab des Besitzers sterben liessen. On a vu des vélos se laisser mourir sur le tombeau du maître.

lunedì 26 settembre 2011

Giorgio Rigon, "Stereotipia di un sentimento".


Ognuno di noi ha acquisito un'idea simbolica dell'eroismo, fin dalla più giovane età, maturandone il concetto in modo soggettivo, attraverso esperienze personali ed eventi che la sorte gli ha riservato.

A fattore comune, tuttavia, sembra esserci un'idea di eroe che tutti condividiamo: vediamo l'uomo vocato ad un destino eroico come una creatura che esercita, durante la vita, atti di eroismo di graduale intensità fino a quello ultimo che corona l'esistenza, ne sanziona il valore e, di frequente, ne stabilisce il termine.
Personalmente, ho assimilato il concetto di eroismo, durante l'età scolare, in due tempi distinti.
Una primaria coscienza l’ho ricevuta quando la maestra ha letto e commentato la motivazione della Medaglia d'Oro al valore di Enrico Toti: il gesto disperato dell'Eroe di lanciare contro il nemico la stampella (strumento che, già di per sé, testimonia un precedente atto eroico), è scaturito da un impulso all’apice dell’esaltazione. L’atto, allora, mi apparve talmente nobile da indurmi a configurarmi l'eroismo come qualcosa che dovesse impegnare il corpo dell'Eroe in uno slancio in avanti, irruente, indifeso, risolutivo, non di un combattimento ma della propria vita, che viene spesa in un attimo, senza agonia, soffocando il dolore, in omaggio ad un ideale altissimo e con un grido di orgoglio.
Una seconda presa di coscienza dell'idea di eroismo la debbo ad un amico melomane che mi dette l’occasione di gustare un disco (78 giri) del celebre tenore Tamagno: la voce altissima del finale, espressa in modo continuato, senza gorgheggi, senza modulazioni in calando, veniva troncata di colpo, all'apice dell'emissione acuta; l'improvviso silenzio che seguiva lasciava intuire qualcosa di estremamente drammatico, ineluttabile, eroico.
Nella mia infanzia, ho sempre collegato la figura di Enrico Toti a quella di Tamagno, nel combinato dell’azione gestuale dell’uno e di quella sonora dell’altro che, insieme, rimandano agli stilemi retorici e teatrali dei monumenti ai caduti e delle immagini della guerra di movimento che qui ho selezionato.
































Pagina web originale del saggio.

domenica 25 settembre 2011

Peschiera del Garda - Prada - Peschiera del Garda. Attorno al Monte Baldo.

A e M commentano il paesaggio.


Caspar David Friedrich, Kreidefelsen auf Rügen (Scogliera di
gesso a Rügen), 1818 c., olio su tela, 90,5 × 71 cm, Museum 
Oskar Reinhart am Stadtgarten,Winterthur.








Caspar David Friedrich, Der Wanderer über dem Nebelmeer, 1818,
olio su tela, 98 × 74 cm, Hamburger Kunsthalle, Hamburg.




Percorso.Video.






































CARTOLINE DA BERLINO IV




...Dopo i cigni di Potsdam prendi verso sud e ti butti nel bosco..quando vedi il cervo d'oro non hai un allucinazione ma hai appena trovato un ottimo ristorante...questa è l'ultima uscita Berlinese, da dopo domani si ritorna in Lombardia dove ci sta ancora un uscita in vintage prima dell'EROICA, ci vediamo a Gaiole!

martedì 20 settembre 2011

CARTOLINE DA BERLINO III


Senza preoccupazioni... ripercorri il giro da 85 km ma allungando appena di 5 km passi dal parco di Sans Souci (l'orangerie) che era il Palazzo d'Estate di Federico II, costruito su suo stesso disegno, dove soggiornò anche Johann Sebastian Bach. In seguito Bach compose l'Offerta Musicalesuggeritagli dal sovrano e dedicata per l'appunto a Federico stesso...




Ricordi dall'Eroica 2010

La sera prima Emanuele al lavoro. 
L'alba:siamo quasi nei pressi di Siena.
Cartelli stradali:la scelta.


Si fa il lungo o il medio? 
L,GD,E,O.
La ribollita toscana.
Leonardo:le Sante Marie!!!


È sera ma non è ancora finita.


venerdì 16 settembre 2011

CARTOLINE DA BERLINO II

Nuovo giro di 85km: fino alla fiera tutto uguale al primo, quindi deviazione verso l’Unité d'Habitation di Le Corbusier e lo stadio Olimpico di Speer, quindi si prosegue con giro largo dei laghi immerso nei boschi e, dopo la casa di Hänsel e Gretel, si arriva a Postdam. Da qui, il solito ritorno.